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Confezione da 300 gr.
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Tarallo discende dall’etimo greco “daratos”, “sorta di pane”; e come quest'ultimo cresce sotto un panno che ne favorisce la lievitazione. Nasce nelle zone popolari povere meridionali, brulicanti di una popolazione denutrita e famelica. Il Ventre del Meridione era pieno di gente, ma il ventre di quella gente era spaventosamente vuoto. Dove non c’è quasi nulla, nulla si distrugge, e tutto si crea. Così i fornai con le loro abili mani riducevano gli avanzi della pasta del pane a due striscioline che attorcigliavano tra di loro, creando una ciambellina, e via nel forno. Cotti, il “tarallaro”, figura caratteristica, con la sua cesta sulle spalle, batteva senza pausa la città per vendere i taralli ai passanti. Oggi è sparito, ma quello che scompare nella realtà spesso sopravvive nella memoria, e da allora il tarallo ne ha fatta di strada, o meglio, ha continuato a farne, ma questa volta sulle proprie gambe. Dalla "sporta" si è passati all’esportazione e da cibo povero di prima necessità è diventato una leccornia, ennesimo figlio della prolifica creatività meridionale.